La cucina di una storyteller racconta storie di una semplicità che sfiora gli occhi e il cuore. Scopriamo questa cucina rustica e nordica baciata dal sole.
Anna Alfaro è una creativa, il suo lavoro consiste nel tramutare le storie dei brand in racconti accattivanti, che raggiungano più facilmente il loro pubblico e che rafforzi il loro legame con esso.
Oggi vi portiamo in Spagna, dove una cucina racconta la storia di chi la vive. Grazie a un’azione di ristrutturazione, Anna ha avuto la possibilità di realizzare la sua casa proprio come voleva.
Estremamente spirituale e amante della riservatezza e intimità, della semplicità e dell’orine, questa cucina racconta proprio di lei.
Ogni cosa ha il proprio posto e l’ambiente, che include sia cucina che zona pranzo, segue rigorosamente una palette colori dai toni tenui e caldi.
Il legno è protagonista e, con il suo color miele, riscalda la stanza e si adatta perfettamente al rossiccio dei mattoni a vista del soffitto. Lo stile si potrebbe dire essere rustico ma con un tocco di aria nordica.
LA CUCINA
La cucina è l’esempio più alto di semplicità. Sia per la predominanza del bianco, sia per la semplicità delle unità: occupa una sola parete ed è arrangiata su due file parallele.
L’uso delle piastrelle bianche smaltate dona lucentezza in più a uno spazio già molto luminoso grazie alle persiane antiche da cui entra il forte sole barcellonese, mitigato da lunghissime tende color crema. Il tutto perfettamente in tono con gli elettrodomestici per cui sono state scelte delle superfici in acciaio inox.
LA ZONA PRANZO
Proprio davanti alla cucina, un tavolo artigianale accoglie intorno a sè delle sedute diverse:
- Una panca.
- Due sedie in stile scandinavo.
- Due sedie in stile industrial.
L’abilità di Anna è stata tutta nell’armonizzare tutti questi elementi mantenendone chiare le identità e particolarità.
Infine, il resto di questo grande ambiente che infonde tranquillità e pace, è ricco di particolarità.
Tra i toni caldi e neutri spiccano foglie e piante grasse dando un tocco di verde che si insinua dolcemente nella palette colori.
I quadri non sono appesi, piuttosto sono poggiati sulle mensole o sul pavimento per rendere più ariose le pareti e per dare un tocco più ricercato alle composizioni: un po’ come in una galleria d’arte.