Si sa, le persone creative sono di due tipi: super minimal o super caotiche. In questo caso vi presentiamo una cucina che nella sua complessità di elementi, riesce a raggiungere un ottimo equilibrio.

Tra azzardi di colore e accostamenti di mobili presi dalle prime file del design moderno, questa cucina riesce a stare davvero “fuori” da ogni trend, e perché no, a proporne  uno tutto suo.

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Sotto un soffitto adornato da stucchi dal sapore barocco, le cui complesse decorazioni vengono “calmate” dall’utilizzo di un elegante grigio scuro, pende un vistoso lampadario stile impero. Le sue sfere di vetro soffiato a mano, insieme al dorato della struttura impreziosiscono la stanza e si stagliano in tutta la loro bellezza sullo sfondo scuro.

Questa è una cucina dai forti contrasti, infatti da uno sfondo grigio scuro di cui sono dipinti anche i pensili, e un parquet a listoni di colore neutro emerge la potenza del punto di giallo scelto per tutta l’area operativa. L’area operativa è stata ricavata da un antico cassone da farmacia ristrutturato.

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Il suo giallo brillante si sposa perfettamente con le superfici riflettenti dell’acciaio del forno e della cappa. L’incontro del moderno con il nuovo gusto, è presente in ogni angolo di questa cucina profondamente fuori dal comune.

Infine, il pezzo forte: la zona pranzo.

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Direttamente dalla produzione più famosa di modernariato, il gusto dei padroni di questa cucina si esprime al meglio.

Ogni pezzo è un pezzo storico:

  • Tavolo Vitra disegnato da Isamu Noguchi, 1957
  •  Sedia Medea di Vittorio Nobili per Tagliabue, 1955
  • Sedia nera Egon Eiermann per Wilde + Spieth, 1951
  • Standard chair di Jean Prouvé, 1930